– Perché sempre più viaggiatori si dirigono silenziosamente verso Gerace, e cosa ti perdi se non l’hai ancora visitato.
Lo chiamano “il borgo tra cielo e mare”.
Ma è solo l’inizio.
Gerace non è solo un villaggio — è una capsula del tempo. Un luogo in cui l’aria profuma di storia e di erbe selvatiche, e dove la vista ti lascia senza parole.
È nascosto nel cuore della Calabria, arroccato sopra la costa ionica come una corona di pietra. E per ragioni che ancora mi sfuggono, la maggior parte delle persone non ne ha mai sentito parlare.
Una buona notizia… per ora.
Gerace sembra uscito dalla mente di un regista ossessionato dal Medioevo. Vicoli stretti e acciottolati, archi scolpiti dal tempo, e piazzette in cui gli anziani discutono ancora di politica davanti a un espresso.
Ovunque ti giri, incontri la pietra — non fredda o sterile, ma calda e carica di sussurri. Questi muri hanno visto invasioni, imperi, secoli di storie. Lo senti sotto i piedi mentre cammini.
E sopra tutto? Il vento. Il panorama. Quel vasto Mar Ionio che si apre come un segreto.
Nei giorni limpidi, puoi vedere fino alle Isole Eolie. Non è una metafora — le vedi davvero.
Nel mezzo di questo minuscolo borgo si erge qualcosa che sembra fuori posto.
La Cattedrale di Gerace.
È imponente. Romanica, normanna, incredibilmente grande per un paese di queste dimensioni. Costruita nel XII secolo, è uno di quei luoghi che ti fermano mentre scorri le foto su Instagram.
All’interno, è più silenziosa di quanto legalmente dovrebbe essere. L’aria è densa di incenso e riverberi. Affreschi e sculture popolano lo spazio, ognuno con una storia, un simbolo, un significato.
Non serve essere religiosi per sentire qualcosa. Basta avere un battito.
Gerace non finisce con la cattedrale. Salendo ancora un po’ troverai il Castello Normanno. O ciò che ne rimane.
Le rovine si adagiano come una corona sopra il paese, e dalle sue mura il panorama è quasi irreale. Valli, vigneti, uliveti. Il mare oltre. E se il tempo è clemente — le isole vulcaniche al largo della Sicilia che brillano all’orizzonte.
I locali dicono che il castello fosse una volta la spada e lo scudo del paese. Oggi è l’anima.
Ogni tanto ospita concerti. Immagina un quartetto d’archi con quel panorama.
Gerace non è solo da ammirare. L’area circostante è un paradiso per escursionisti e amanti della natura.
Il Monte Consolino si erge dietro al borgo, con sentieri che si snodano tra boschi di querce fino a toccare le nuvole. Incontrerai pastori. Sentirai i campanacci. È uno di quei posti che ti fanno dimenticare di avere un telefono.
Eppure — è tutto reale. Niente Photoshop. Niente trappole per turisti. Nessuna fila.
Il turismo qui è ancora discreto. In crescita, ma con calma.
Chi arriva? Non sono turisti da selfie stick. Sono esploratori. Scrittori. Artisti. Viaggiatori in cerca di profondità, non solo di dopamina.
E la verità è… luoghi come Gerace non restano nascosti a lungo.
Quando la voce si sparge — quando abbastanza persone sussurrano “devi vedere questo posto” — tutto cambia.
La quiete, il fascino intatto, quella sensazione di camminare in un capitolo dimenticato della storia… tutto può svanire.
Quindi, se hai mai sognato di scoprire un posto che nessuno conosce ancora — eccolo.
La domanda è: continuerai a scorrere, o lo salverai per la tua prossima avventura?
A te la scelta.
Visiterai Gerace? O preferisci il mare o le montagne lì vicino?
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